In Lambretta all’ Elefantentreffen… L’avventura di Luca Gianaroli
Anche quest’anno la foresta di Loh Thurmansbang-Solla vicino a Passavia in Germania è stata la meta di migliaia di Motociclisti che nel weekend della Merla (27/28/29 Gennaio) si sono incontrati per la sessantunesima edizione dell’ Elefantentreffen.
Clima polare, percorsi suggestivi e le mille difficoltà dovute dalle difficili condizioni del percorso rendono questo evento uno tra i più affascinanti e frequentati raduni d’Europa.
Tra i tanti centauri italiani che hanno affrontato la difficile impresa alla guida di moto di grossa cilindrata, c’è anche Luca Gianaroli, amico, collezionista di scooter nonché presidente del Lambretta Club Modena che quest’anno per la seconda volta ha partecipato all’evento in sella a una delle sue Lambrette.
SC: Ciao Luca, innanzitutto complimenti per la tua impresa!!! Che cosa ti ha spinto ad affrontare questa avventura?
LG: Mi sono avventurato per la prima volta l’anno scorso ed ho deciso di tornarci quest’anno perché per quanto il luogo ospitante ed il percorso siano sempre gli stessi, il viaggio è influenzato ogni volta dalle condizioni climatiche, dallo stato delle strade, dalla mutabilità atmosferica tra Italia e Germania, perché si può partire da qua con il sole ed incontrare pioggia e neve strada facendo (o viceversa) e gli imprevisti da affrontare possono essere diversi. Questi fattori danno origine ad un’avventura imprevista e nuova ogni anno che, insieme alla compagnia e alla voglia di divertirsi insieme, mi stimola ad andare.
SC: Con quale Lambretta hai viaggiato e perché l’hai scelta per compiere questo viaggio?
LG: Ho ritenuto opportuno usare una Lambretta TV175 terza serie sia tenendo presente i mezzi che avrebbero usato gli altri, sia considerando che in questo periodo dell’anno le condizioni della strada sono critiche ed il sale, per quanto necessario, danneggia inesorabilmente i mezzi e questa è la Lambretta più “rovinata” che ho. Il motore è stato interamente revisionato anni fa ed è totalmente originale tranne l’accensione che è stata sostituita con una elettronica a 12V.
SC: Contrariamente quello che si dice sull’inaffidabilità’ della Lambretta tu hai dimostrato che quando un mezzo è al top nessun viaggio è impossibile. La domanda è questa: perché hai scelto proprio la lambretta come compagna dei tuoi tanti viaggi?
LG: Ho scelto la Lambretta perché sono lambrettista da sempre, nel 2013 ho raggiunto Capo Nord con lei! Ho anche la Vespa, non lo nego, ma con la Lambretta ho quel feeling e quella sintonia che crea un filo diretto tra me e il motore, salgo in sella e va, non so come spiegarlo, la sento più sicura, più mia!
SC: Molti sono i rischi che si corrono nel compiere un viaggio del genere ma anche il freddo è indiscutibilmente un acerrimo nemico! Non ti è mai venuta la voglia di girare e tornare a casa davanti il camino?
LG: Assolutamente no! Per combattere il freddo e i relativi pericoli ho montato le gomme termiche, il cupolino, il coprigambe e i coprimanopole che hanno aiutato molto. Se si decide di partire si va, sempre! Gli ostacoli si affrontano e i problemi si risolvono, bisogna volerlo.
SC: Facci un racconto di questa tua avventura Luca: preparativi, partenza, incertezze, momenti particolari del viaggio e il ritorno.
LG: Quest’anno ero sicuramente più organizzato e pronto nei preparativi, avendo già vissuto questa esperienza. Certo, le incognite ci sono sempre, ma sapevo di che cosa mi sarei dovuto preoccupare: eventuale pioggia e neve, freddo, cibo da condividere e ricambi per eventuali riparazioni, che porto sempre con me. Alle 5 del mattino, pronto per partire, con l’adrenalina a mille, è iniziato il mio viaggio verso il 61° Elefantentreffen. Strada facendo il gruppo si è composto e tutti insieme, dopo 500 Km abbiamo concluso la prima tappa (Rosenheim) dove abbiamo trascorso la notte di giovedì. Il venerdì, dopo esserci fermati al lago Chiem, parzialmente ghiacciato, abbiamo raggiunto “la fossa”, già ampiamente popolata da tende, ghiaccio e neve. Dopo aver piantato le tende, nel buio della foresta abbiamo cenato e prima di recarci a dormire ci siamo riuniti attorno ad un fuoco precedentemente acceso da noi. La notte è stata difficile visto che la temperatura è scesa fino a -15°C e infatti la mattina seguente verso le 6.30 eravamo già tutti in piedi in attesa di una colazione calda. Intorno alle 10.00 abbiamo lasciato il raduno e ci siamo fermati a fotografare il Danubio ghiacciato, uno spettacolo ! Attraversando campi e foreste innevate abbiamo poi raggiunto i pressi di Innsbruck per la notte. La mattina successiva ci siamo diretti verso il Brennero per pranzare nel consueto ristorante in cui abbiamo festeggiato la buona riuscita dell’impresa. Dopodiché ci siamo diretti verso casa, soddisfatti di questa nostra avventura.
SC: Che cosa porterai nel cuore di questa tua impresa?
LG: Porterò nel cuore la compagnia, le risate, l’adrenalina che mi pulsa nelle vene fino al ritorno a casa e IL VIAGGIO, perché tutto ciò che contraddistingue ogni raduno non è il luogo in cui si svolge ma i posti che vedi, i momenti passati insieme, i compagni di viaggio giusti, gli imprevisti…insomma i dettagli fanno la differenza.
SC: Pensi di rifarlo il prossimo anno?
LG: Perché no…
SC: Qual’ è il tuo sogno da Scooterista? Dove vorresti arrivare?
LG: Beh, di sogni ce ne sono tanti, ma nulla di intentato o incompiuto…quindi si vedrà strada facendo!
Grazie del tempo che ci hai dedicato Luca è un piacere avere il tuo racconto nel nostro magazine e come sempre… ci vediamo in strada!!!!