Here’s King Andy! 2 chiacchere col presidente SIR!
La stagione SIR ,e non, è alle porte e a breve tanti Scooterboys, che aspettano impazienti l’ultimo weekend di Aprile (il 29 & 30 per l’esattezza) per il 13° Thunderparty, organizzato per l’appunto dagli amici Thunderballs SC, che inaugurerà di fatto la stagione scooteristica 2017, potranno finalmente lasciare i loro garage e invadere le strade italiane!
Dopo il Primo Appuntamento Stagionale seguiranno: il Trentennale degli storici Orsi Delle Alpi, l’Eurolambretta Jamboree nel circuito di Adria (a cui abbiamo già dedicato ampio spazio), il primo Up & Down the Hills dell’ Anonima Scooterboys a Siena e il Run to the Lakes dei 2 Tempi SC a Ferrara, il 1° Magma Scooter Beach Rally by Road Runner & Duchi Estensi, questi e tanti altri appuntamenti, che trovate in abbondanza anche sulla nostra pagina FB, faranno da scenario a una delle stagioni scooteristiche più ricche degli ultimi anni.
Oggi a presentare con noi la stagione abbiamo Mr. King Andy, amico, compagno di viaggio, fondatore e membro storico dei Drinkin’ & Drivin’ SC e soprattutto Presidente della S.i.r. (Scooterclubs Italiani Riuniti).
S- Ciao Andy! Date prefissate, Scooter pronti e tanta voglia di partire… come vedi la stagione in arrivo?
A- Ciao Parola, ciao Gegio! Innanzitutto vorrei ringraziarvi per la considerazione che mi avete dedicato, forse troppa, non faccio niente altro che partecipare ai raduni quando mi è possibile e sostenere la scena scooterista italiana così come tanti altri che amano questa passione spesso impegnativa ed onerosa.
Il calendario S.I.R. 2017 si snoda quest’anno in 11 raduni, partendo dai Thunderballs a Roseto degli Abruzzi, che quest’ anno accettano la sfida ed anticipano la loro data di più di tre mesi; raggiungendo poi Rovereto, per il Trentennale degli Orsi Delle Alpi, una vera istituzione della nostra scena; passando per le “nuove entrate” (termine riduttivo visto il calibro degli SC) nel calendario dell’allegra “famigliuola” gialla della SIR a Como, dal Gruppo TNT (alleanza di Insubriaconi e Cool Cat), poi a Ferrara con i superattivi 2 Tempi; al ritorno degli storici Balordi di Trieste e poi ancora dai compatti Jet Set a Padova; ci sono le Brutte Pieghe che scendono in “pianura” a Volta Mantovana; saremo poi al bellissimo passo Crocedomini dai Lebowski; ci saranno anche gli Hotwheels, a fine agosto a Siena, con la nuova sfida del Mollywood Scooter Party; per arrivare a Reggio Emilia dai formidabili Besa Boga (CIAO BARBA!) e dalle mille risorse dei Su Di Giri a Caldonazzo che chiuderà la stagione! Questo solo per rammentare il calendario che, annualmente, gli Scooter Clubs Italiani Riuniti stendono tutti insieme. Come avete giustamente ricordato, i raduni scooter sono anche molti altri quest’anno, soprattutto grazie ai clubs non associati SIR, che hanno trovato le loro date anche per questa stagione.
S- Tanti sono i raduni in giro per lo stivale, quali secondo te sono gli appuntamenti da non perdere in questo 2017?
A- Se mi chiedete quali siano gli appuntamenti da non perdere significherebbe che ce ne siano altri da perdere… Non esiste un appuntamento da perdere, non esiste un raduno meglio dell’altro, esistono i raduni scooter, ogni uno organizzato con passione, fatto da scooteristi che vogliono offrire ad altri scooteristi e scooteriste una meta da raggiungere dove condividere birre, musica e racconti di scooters, viaggi e risate. Ogni raduno scooter merita rispetto, dividerli fra quelli meritevoli di attenzione ed “altri” sarebbe una cosa che non si può tollerare, SIR o non SIR che sia, un raduno è un vero e proprio pezzo di storia di uno scooter club e dello scooterismo italiano.
S- Sei frequentatore attivo della scena ormai da anni, spesso partecipi anche a eventi organizzati da gruppi indipendenti, come lo scorso anno al 1° Raduno del Gruppo70, dove hai anche girato i tuoi dischi; da Presidente della Sir, come vedi questo continuo crescere di gruppi “Autonomi” nella scena e dove sta andando lo Scooterismo Made in Italy?
A- Ogni scooter club che fa parte di SIR è autonomo ed indipendente. Ogni scooter club che fa parte di SIR conosce la propria scena locale ed ha pieno diritto decisionale.
Certo abbiamo alcune linee più o meno guida che abbiamo portato avanti TUTTI INSIEME nel tempo, perché se fai un raduno ti rivolgi a livello nazionale… ma non c’è alcun ente, cupola o stanza dei bottoni che dica cosa fare. L’associazione che qui rappresento, sottolineo rappresento, perché in assemblea siamo tutti uguali, è nata prima di tutto per stendere un calendario di modo che non ci siano raduni accavallati o concomitanti e pensate che regolamento restrittivo abbiamo adottato nel darci l’obbligo di frequentare almeno 3 raduni in calendario all’anno. Roba paramilitare insomma…
Noi della SIR (19 scooter clubs nel 2017) non siamo né meglio né peggio di chi non ne fa parte, ma abbiamo deciso di vivere questa realtà TUTTI INSIEME; ogni Scooter Club ha i suoi colorati personaggi e la sua storia, ben distinti l’uno dall’altro, ma tutti con la voglia di contribuire ad una scena unita. Abbiamo colorato questa unione di giallo e l’abbiamo chiamata Scooterclubs Italiani Riuniti.
La SIR dalla sua nascita ha contribuito a creare una scena solida, scena che si crea tutti insieme non ognuno per i fatti suoi. Penso che affermarsi oggi con i social sia più facile, ma quello che abbiamo costruito anno dopo anno con il sedere sulla sella non sia stato fatto a suon di foto, filmati o “parteciperò”!
Parola so di rivolgermi ad un amico intelligente e quindi non mi faccio problemi a ricordare un aneddoto che ti riguarda: l’anno scorso, al raduno dei Runner Boys di Bologna, nacque un piccolo “non problema” legato al fatto che, mio fratello Giovanni D&D fu chiamato, come Selecter, a Ca’ Dei Mandorli e chiese (senza dirmi nulla), per l’amicizia che ci lega, se sarebbe stato possibile far mettere i dischi anche me. Lì nacque il “non problema” di una vostra (Gruppo70 e Runner Boys), personale ed insindacabile, scelta per la quale il DJ presente al raduno del Gruppo70 (io…), non doveva mettere i propri dischi anche a quello dei Runner Boys… Ecco che, 2 scooter clubs autoproclamatisi indipendenti, in realtà avevano una forma di vincolo sulle proprie scelte… Poi magari ai Runner Boys manco passava per la capoccia di chiamarmi a mettere i dischi… Ma era per fare un esempio sul fatto che una scena va avanti unita e con la voglia di confrontarsi, connettersi, condividere i problemi che si incontrano sul territorio. Negli anni molti Scooterclubs sono venuti in assemblea SIR ad esporre i propri problemi, le proprie vittorie ed a chiedere consigli non al presidente, ma a tutti. Cosi come, in SIR, più di una volta, è capitato che alcuni Club abbiano spostato la loro storica data, per dare la possibilità ad altri, di fare un nuovo raduno. Condivisione, partecipazione, amore per la scena.
SIR (e cioè TUTTI GLI SC che ne fanno parte) ha scelto di far crescere la scena unita! Non penso di fare torto a nessuno, se dico che, ad oggi, una scena italiana esiste grazie a tutti gli scooter clubs che, dal raduno dell’Isola d’Elba del 2000 in poi, hanno creduto sempre di più in questa “famiglia”. Da soli una scena non si fa, si può utilizzare e trarne beneficio anche standone un po’ fuori, ma non si fa e le porte di SIR e della condivisione sono sempre aperte a chiunque abbia voglia di unirsi.
Mi chiedo… gruppi autonomi, ma autonomi da cosa? Mai nessuno è riuscito a spiegarmelo.
S- Al momento, calendario pieno zeppo di eventi SIR & non, ma anche noi, da Scooterboys, notiamo una certa Stanca generale… con un crescente numero di Arrivi in Auto invece che in Scooter, i Raduni più distanti dal “Nord” spesso Snobbati per il Chilometraggio, organizzazioni dei raduni limitate alle iscrizioni e il resto gestito dalle strutture ospitanti, a volte prezzi esorbitanti, tanta attenzione al business e poco alla passione e poco ricambio generazionale. Qual’è il tuo punto di Vista?
A- Che il vostro pensiero sul punto della situazione sia “facile”… una polemica inutile che non tiene conto dei molteplici fattori che possono spingere uno scooter club ad organizzare in certi contesti o a frequentare certi raduni. Chiunque organizzi, sa che i soldi che uno scooter club mette in cassa vengono investiti per organizzare altre manifestazioni o iniziative. Ci si appoggia a strutture ospitanti certo, ma quando si va ad incontrare i gestori ci si mette sempre a tavolino per trovare accordi su prezzi ed offerta. A volte si leggono prezzi di iscrizione che si potrebbero definire più alti della media, ma se si va ad analizzare quello che l’iscrizione comprende, a conti fatti, non ho mai trovato un business. Inoltre la maggior parte dei club per mantenere i prezzi bassi non ricarica i costi dei gestori. Penso che il massimo del ricavo si possa ottenere gestendo autonomamente anche mangiare e bere, ma spesso dobbiamo combattere con i gestori delle location… Ma ripeto, facile osservare da esterni non sapendo gli eventuali problemi, spese e mal di testa dietro ad ogni singola situazione e decisione.
Non credo nemmeno che l’affluenza di automobili sia superiore a quella in scooter e nemmeno che, chi sta sopra l’Appennino, snobbi i raduni al di sotto e viceversa! Anche qui penso che ci siano più fattori da valutare come, ad esempio, che non ci sia una vera invasione di scooteristi provenienti da sotto l’Appennino ai raduni del nord! Oppure che nella zona settentrionale siano presenti circa 20 scooterclubs che organizzano raduni ed eventi… per uno scooterista significa avere decine di rally a 100/150 kms da casa! Magari solo due o tre a 300/400kms e che la scelta sia abbastanza ovvia… Ti parla uno che deve valicare l’Appennino ogni volta… poi diciamocela tutta all’Elba di nordisti ce ne sono sempre stati a flotte, a Siena idem, a Fermo nel 2015 ciurma di veneti, trentini ed emiliano-romagnoli, per non parlare dell’ultimo raduno di Vada che ha visto decine e decine di scooteristi sopra l’Appennino affrontare due giorni di pioggia battente per esserci… “gnamo” via polemica facile! Ti posso anche dire che io il ricambio generazionale lo vedo, è lento sì, ma oggi si contano diversi scooter clubs che fino a pochi anni fa non esistevano e visto che spero saremo tutti ancora qui fra una decina d’anni, ne riparleremo poi.
S- Sempre riguardo agli Eventi Italiani, mi sembra che DJ’s, Programmi e Location, siano organizzati in Fotocopia. So che riguardo alla musica sei un po’ orientato esclusivamente per sonorità Jamaicane e Soul. Ma non pensi che, se durante l’inverno, ci troviamo anche a Concerti Punk, OI!, Garage, 2Tone sia giusto dare spazio anche a Generi Alternativi in modo da Tornare Appetibili come “Scena” anche a Persone e Personaggi di Estrazione Diversa? Ne conosco Molti che hanno Vespe e Lambrette ma si sono stancati di Situazioni prettamente “Allnighter” anche ai Raduni! Se si guarda di là dalla Manica, in UK, sono molto più aperti per questo… proponendo anche passaggi Britpop, 2Tone, Wave, Punk & More…. Sarà perchè sono sempre con 10 anni di Vantaggio sul Movimento diciamo “Scooterboys”? O perchè bevono di più?
A- E’ innegabile che moltissimi degli scooter boys, dagli anni ottanta ad oggi, siano arrivati allo scooterismo attraverso la musica. L’immagine dello scooter italiano degli anni 60 si trova in così tante connessioni con certi generi stilistico/musicali che affermare il contrario sarebbe un falso storico.
La musica che viene suonata ai raduni è indubbiamente una libera scelta del club che organizza, ma, per quello che ho potuto osservare, stravolgere certe tradizioni porta spesso ad accontentare pochi per scontentare la maggior parte di chi ad un raduno ci va in larga parte anche per la classica serata musicale. E comunque evviva il 2Tone!
S- Sembra anche che manchi un Evento che Catalizzi l’attesa della Stagione come era il Raduno Mod di Rimini agli albori e lo Scooter Rally Toscano all’Elba dei primi 2000. L’ottimo tentativo di creare qualcosa come il Raduno Nazionale di Pomposa dello scorso anno verrà Replicato nonostante alla fine non abbia avuto il successo che ci si aspettava forse anche perché poco a misura di Scooterboys?
A- 450 iscrizioni delle quali 400 solo il venerdì sotto la pioggia lo considerate un non successo?
21 scooter clubs che hanno collaborato, per la prima volta nella storia dello scooterismo italiano, tutti insieme rimboccandosi le maniche nei mesi precedenti, scoprendo anche nuove affinità e poi sul posto uno a fianco all’altro, lo considerate un non successo? Avere uno spirito di collaborazione fieri delle proprie radici, ma mescolandosi per un fine settimana dove ci si sentiva tutti protagonisti lo considerate un non successo? Avete idea di cosa voglia dire questo? Avere trovato uno spirito unitario, la bellezza di un raduno dove centinaia di scooteristi erano partecipanti ed organizzatori vi pare sotto tono? E chi lo decide poi fosse poco a misura di scooterista? Balle. Quello sì è stato il raduno organizzato da scooteristi per scooteristi che tanto piace scrivere oggi. La gara era un’altra cosa.
Sono veramente tanti anni che andiamo a raduni organizzati da scooter boys per scooter boys… scusatemi se mi permetto, ma scriverlo per me equivale ad un rocambolesco tentativo di farsi belli di fronte a chi lo fa da sempre ed è ovvio che la volontà di creare qualcosa tutti insieme di nuovo c’è, il 2019 saranno i vent’anni di SIR…
S- Andy, mi colpì ,non ricordo bene dove lo scrivesti, una frase che suonava tipo: “non mi piacciono quelli senza portapacchi, perchè non fanno molti KM….” o Qualcosa del genere. Tu che sei un Duro e Puro che usa lo Scooter Ogni Stagione dell’anno , come vedresti la possibilità di estendere il calendario a qualche evento Invernale? Giusto per guardarsi in Faccia e vedere chi è Scooterista sul Serio!
A- e che facciamo gli diamo una medaglia? – Scooterista Sul Serio 2017 – … “gnamo”…
Forse crescere mi fa mutar da fuoco a pompiere, ma penso che molti di noi non abbiano da dimostrare di essere veri scooteristi o scooteriste a nessuno. I raduni sono voglia di fare viaggi in scooter e ritrovarsi, non prove da classifica.
Estendere il calendario è da sempre motivo di intenzione almeno in SIR come è già successo per Yeti Treffen o Custom Show, vedremo.
D’altra parte non mi pare che gli scooter clubs esterni scelgano periodi dell’anno diversi da quelli con il sole.
S- Sei ormai in Sella da, non so, 20 anni, quali sono i ricordi più belli che hai riguardo la tua Carriera Scooterista?
A- Il raduno Nazionale SIR di Pomposa. Il sentimento e l’affetto verso la scena che si poteva respirare quei giorni, nonostante fossi teso come una fionda e che non tutte le cose siano filate per il verso, non l’ho mai avvertito prima.
S- Cosa pensi del Progetto Scooterismo.it?
A- A parte un utilizzo abnorme di punti esclamativi?! La trovo un’iniziativa azzeccata. Non posso che augurare lunga vita alla vostra idea genuina che si fa per passione con dei mezzi sicuramente più facili delle fotocopie e delle macchine da scrivere delle fanzine, ma che racchiude la spontaneità, l’irruenza e l’arrangiarsi tipico dello scooterista e come per lo scooterista la strada è ancora lunga. In bocca al lupo!
S- Crepi! Grazie Andy per la tua disponibilità & il Tempo che ci hai dedicato!
Long life real Scooterboys.
Ci si vede in strada