Wild Ride on Lambretta Step 2 – Kazakistan to Uzbekistan!!
La fantastica avventura del Wildride on Lambretta riparte dal Porto di Baku organizzato in modo pietoso e fortuna che non pioveva!…dopo 2 giorni arriva la benedetta nave : nel prezzo è incluso cabina, colazione, pranzo e cena….. cabina senza oblò ne aria….. una sauna H24.
Fatto giro in sala comando grazie al capitano (molto disponibile), scopro il perché delle 24 ore: rotta lunghissima e velocità di 7.4 knt.
In sala comando anche per le manovre di ormeggio ,tutto sotto controllo,bravo il pilota!
Le operazioni di sbarco e dogana meglio non parlarne …..ci prelevano con un pulmino dalla nave e ci portano in dogana a 100 mt.
Dopo controllo passaporti inizia il calvario documenti moto …si rimbalza da uno sportello all’altro, con tre ore ne veniamo fuori spendendo in totale 40 euri…(assicurazione e tassa lambretta), un sacrificio da fare se vogliamo continuare il nostro Wild Ride; si parte alla volta di Beyneu, crocevia per Kazakistan del nord e confine Uzbeco… strada nuova e paesaggio a volte lunare,con colline e canyon dal colore bianco- beige, tutto brullo con qualche scollinamento.
La steppa per la maggior parte é vissuta da cammelli che pascolano liberi e cavalli.
Strada interminabile ma in 12 ore comprese tappe fisiologiche, benzina pranzo fugace e foratura ruota posteriore arriviamo a Beyneu: 475 km …non male no ?…..
Stanchi morti troviamo un posticino per dormire .
Sveglia, colazione,sostituzione copertone e cameradaria, fatto il pieno e due taniche da 5 lt, si parte direzione dogana: 90 km di strada dissestata,parte in asfalto e parte in terra. 4 ore interminabili..si fatica molto a tenere Va’Lentina che nella sabbia si ingavona?? … anche questo fà parte del Wild Ride!!
Finalmente la dogana, anche se mi fanno passare avanti a tutti i mezzi perdiamo più di 2 ore…oltre la dogana un hotel, entro a chiedere una camera e ti trovo alla cassa una vecchia bagascia a contare mazzette di soldi che guardandomi mi dice “20 dollar” e dopo un attimo mi aggiunge “for person” e io spontaneamente “ma vaff..”…. risalgo in sella e dopo una ventina di km ci fermiamo in una casa fatiscente per riposare; si continua a macinare km su strade al limite della percorribilita’ ,Va’Lentina non molla ,anzi si gasa a superare camion e non solo ,lei và ma il copertone posteriore dice basta, troppe sollecitazioni per lui! ….ma anche per noi non se ne vede la fine…… si cambia e via.. finirà questo safari!! (così lo chiamano gli uzbeki). La gente sempre pronta a salutare e ad essere d’aiuto ..basta chiedere! …. così ci portano da Solfia, bella ragazza uzbeka, che con modi gentili ci mostra la sua casa e la sua sauna (usata da tutto il vicinato pagando) nel pollaio,ci voleva per rilassare un po il fisico! ci mostra le sue foto ed è curiosa di sapere e vedere cose italiane. Si cena insieme con la sua famiglia e così anche per la colazione. Finalmente un tratto di strada nuova ed ecco che molla il cerchio posteriore, son saltati due bulloni, altro pit stop e via ! si incontra piu gente in bici che in moto, in particolare un trio, lui bresciano (sono quattro mesi che pedala) poi un polacca e un inglese ,selfi di rito e via….arriviamo a Bukoro ,città in mezzo al nulla, molto bella e particolare.. in Giro per il mercatino si sentono voci italiane??
La strada qui cambia si torna alla civiltà, ai campi coltivati,frutteti e distese di cotone che ci accompagnano fino alla bellissima Samarcanda..merita tutto il giorno che gli dedichiamo.Si parte alla volta di Tashkent la strada scorre piacevolmente tra campi coltivati piantagioni di melograni e cotone… bella Tashkent….?
Show Comments (0)