Estate 2020. L’editoriale.
Estate 2020! Oggi è tempo per pubblicare una nuova Editoriale! E’ passato un po’ di tempo dall’ultima, dove di solito amo commentare gli ultimi eventi ed esternare qualche pensiero a Voi, followers e alacri lettori di Scooterismo.it.
Innanzitutto, con l’Estate 2020, sono arrivate diverse news e conferme, come il Manuale d’Officina Completo Lambretta, da me tradotto per la Speedball Publishing, ed il Dolomiti Lui Experience, sponsorizzato da Scooterismo.it. A queste, va aggiunto la proficua collaborazione con Rimini Lambretta Centre & Casa Performance, e le conferme di Scooter Center & SIP Scootershop come sponsor ufficiali del nostro blog. Senza dimenticare il nostro impegno nel mondo delle corse, possiamo infatti anticiparvi che, anche per questo anno, saremo media partner ufficiale della Pomposa 500, gara di endurance per Vespa e Lambretta, il 19 Settembre 2020.
A queste succose novità, va aggiunto l’arrivo, a fine Estate, della nuovissima sezione di e-commerce, dove potrete trovare tante tante cosine interessanti per i Vostri ferri vecchi. Per questo motivo, se avete bisogno di promuovere la vostra attività, vi invito a contattarmi…
Detto questo, penso che la stagione 2020 sarà senza dubbio ricordata per questo cazzo di virus che ha infranto i nostri sogni di vana gloria al sapore di bitube. Di strada ne abbiamo vista poca… Stesso discorso per nuovi prodotti ed eventi pistaioli… Solo nelle ultime settimane siamo riusciti a respirare quell’aria di assoluta libertà che solo la sella, il vento sul viso ed il sole sulle braccia riescono a dare. Qualche evento sporadico e spontaneo, organizzato così per dire “io sono vivo”, ci ha permesso di non perdere la fiducia, e le staffe, chiusi come eravamo nelle nostre case. Per chi, come me, ha avuto la fortuna di avere un piccolo garage e/o un officina da usare come via di fuga dalla pazzia del lockdown, la Primavera è sembrata non finire mai, visto che dava poi il “pronti, attenti, via” alla stagione dei Raduni, dei weekend dispersi tra passi montani, tra bar arroccati sul ciglio di qualche strada statale dimenticata dalle 4 ruote e la consueta V con le dita incrociando altri “colleghi” su 2 ruote.
Piano piano, come un motore fermo da qualche decennio, ci siamo sbloccati, con la mascherina in tasca, ad igenizzarsi le mani, orgogliosamente sporche di morchia, che solo a raccontarlo un anno fa’ ci sarebbe stato da essere presi per il culo per qualche mese.
La Primavera rubata, passata a fantasticare a proposito delle prestazioni dell’ultimo motore elaborato, tristemente relegato a fare il giro intorno al palazzo, tra le proteste della signora Graziella di turno, rei di avere impuzzolito le lenzuola fresche di bucato con dell’ottimo 100% Sintetico Race. La Primavera passata a guardare fuori dalla finestra vedendo le giornate allungarsi e le temperature diventare più miti, ma senza la possibilità di usare lo scooter neanche per andare a fare colazione al bar in fondo al paese.
Un’ Estate inconsueta, vista con gli occhi di chi aveva già fatto le crocette sul calendario ed aveva già discusso, come ogni anno, con la fidanzata o la moglie perchè quel weekend non sarebbe stato ne romantico ne al mare ma a “bighellonare” guardando la strada da dietro un faro ed un manubrio, facendo capolino sullo specchietto per vedere quella fila indiana di fari di posizione, con cui hai condiviso grippaggi, forature, acquate epocali di centinaia di km, toppe, sorsi di birra e l’ennesima replica di quella volta che…
Una Primavera ed un Estate scippate, per noi che viviamo per quell’attimo in cui la porta del garage si apre all’Alba, come un’ ostrica, e la perla è fatta di metallo, a volte perfetto, senza neanche un graffio, alle volte vissuto e pieno di botte e cicatrici; e di una lamiera, con della gomma piuma e della pelle, che a noi sembra più comoda di qualsiasi divano, che conosce a menadito il nostro fondo schiena; e del momento in cui il piede calcia la pedalina, nel punto perfetto che conosciamo solo noi, e una cascata di ingranaggi da vita a quella scintilla… Il borbottio del fido 2 tempi e la scia di fumo blu, attraversata con cura dalla mano che, con premura, si accerta che la temperatura sia ottimale per tirare la leva sinistra, ingranare la prima e diventare fantasma all’orizzonte.
Alla fine dopo l’ultimo weekend passato in compagnia dei Guai in Marcia SC, poco distanti da Anghiari, mi sono resoconto che la Pandemia non ci ha cambiati (come forse avrebbero sperato i giornali, le istituzioni e, perchè no, mogli e fidanzate). Che siamo ancora pronti a smaniare per una partenza “intelligente” alle 14 con 42°, dove il cellulare rimane in fondo ad una tasca perchè il serpente di curve in compagnia degli amici sarà sempre più social di una chat di gruppo su Zoom.
Dove anche un guasto grave, come quello in cui sono incappato (rottura del supporto motore dal telaio), è l’occasione per una sosta e qualche cazzata in più, con il cervello che frulla alla ricerca di una soluzione di emergenza che ti faccia arrivare a destinazione e ti riporti a casa.
Che poi dai, lo sappiamo tutti, che alla fine è il posto dove torniamo sempre…