The Split #26 – Vespa 200 Pure Racer
SCOOTERISMO – Ciao Loris, benvenuto su Scooterismo.it! Come vuole la tradizione della nostra rubrica “The Split”, dedicata ai migliori custom scooter Italiani, raccontaci un po’ di te e di come ti sei avvicinato al Mondo dei Ferri vecchi a marce!
LORIS BEDIN – Ciao Gegio, è davvero un grande piacere conoscerti e poterti raccontare la mia storia e la storia di questo “Split” per SCOOTERISMO.it; La vespa è sempre stata sotto al mio culo, fin da quando mi portava in giro mio papà da piccolo con la sua vespa 150 Vbb2 del 1964, passando attraverso la mia adoloscenza con la mitica 50 Special per poi arrivare quasi per caso in età adulta a diventare quasi il mio lavoro primario. Nel 2009, complice la crisi economica mondiale, il mio lavoro di tecnico nel settore dell’elettronica ha subito una prolungata e difficile fase di cassa integrazione. Diventò per me indispensabile guardarmi attorno ed inventarmi qualcosa, e proprio per il tempo libero a mia disposizione, un collega mi chiese di provare e restaurare una Vespa 150 Sprint Veloce di suo nonno, cosa che per me era davvero improponibile, ma accettai la sfida. Con molta serietà cercai di trovare i giusti partenes per avviare così quello che fu il mio primo restauro in assoluto. Nel giro di un anno mi trovai a collaborare per degli amici che avevano appena aperto una carrozzeria dedicata appunto alle auto e moto d’epoca, e in poco tempo il numero di vespe e di restauri crebbe in maniera smisurata. In pochi anni avevo già nelle mani più di 100 restauri totali.
SC – Come scrivevo in apertura, ho trovato la tua Vespa 200 Pure Racer su Instagram, sul tuo profilo Bed in Garage (da seguire assolutamente). Dove si respira un aria profumata di miscela al 2% in tutte le sue forme. Ho visto infatti che restauri Vespa di qualsiasi foggia e stile!! Ma quali sono i tuoi modelli preferiti?
LB- Hai colto nel segno. Una delle cose che mi stimola di più quando entro in officina è propio l’odore pregnante della miscela che mi riporta direttamente ai primi anni 80 quando facevamo le scampagnate in 3 o 4 seduti sulla Vespa di mio papà. Amo tutte le Vespe, ma se dovessi sceglierne una sarebbe una Vespa GS 150 di qualsiasi serie.
SC- E’ una semplice passione o la tua dedizione ti ha portato a restaurare e customizzare Vespa come impiego full time? Come hai appreso i segreti di questa “arte”? Curi ogni aspetto del restauro o customizzazione o collabori con altri professionisti del settore?
LB- La mia è principalmente ancora una passione, anche se mi occupa almeno metà di una giornata lavorativa. Collaboro come meccanico per la carrozzeria Antiquaria di Vicenza occupandomi appunto degli smontaggi e rimontaggi, del ricondizionamento delle parti originali, di tutta la meccanica e dedicandomi in maniera moltro accurata alla customizzazione degli impianti elettrici. I segreti li ho appresi grazie ai tanti raduni fatti e alle persone che qui ho conosciuto, agli amici meccanici e restauratori del settore che ne sanno da morire…ma soprattutto studiando e sbagliando molto.
SC- Qual’è il tuo approccio? Pianfichi le operazioni, il progetto o procedi step by step vedendo come si evolvono i lavori? Cerchi di accontentare al 100% il cliente oppure cerchi di aggiungere la tua “Firma” nei progetti Custom?
LB- Il mio approccio è sempre molto timido in realtà. Cerco di instaurare innanzitutto un buo rapporto con il cliente. Cerco di capire cosa vuole dal suo ferro vecchio, cerco di capire quanto legame affettivo ci sia sotto e da qui oltre ad accontentare il più possibile le loro richieste cerco di farli viaggiare nel tempo facendogli capire cosa hanno realmente tra le mani e cosa sia meglio fare come restauro o personalizzazione.
SC- Ultime domande prima di dedicarci alla recensione del “tuo” scooter! Hai uno stile preferito per cui non vedi l’ora che ti venga commissionato un lavoro? E quale customizzazione ti manca all’appello o nella quale vorresti cimentarti se avessi totalmente carta bianca?
LB- In realtà penso di non avere uno stile preferito, amo il classico quanto lo stile custom, però pensandoci bene, e vedendo la fine che ha fatto il mio GS del 1957, direi che non riesco a resistere alle personalizzazioni. Non vedo l’ora di avere carta bianca su un Faro Basso. Arriverà anche questo momento.
SC- Brand, ricambi/elaborazioni e/o soluzioni tecniche che non possono mai mancare sui tuoi scooter? Cosa vorresti vedere maggiormente sviluppato per questi ferracci?
LB- Naturalmente, per quanto possibile, cerco di incrementare sempre la sicurezza, anche se, per quanto ci siano degli ottimi prodotti in commercio, i limiti ciclistici di questi mezzi non aiutano. Pertanto credo che si sia raggiunto un livello difficilmente superabile.
SC- Passiamo ora allo scooter! Che modello è? In che condizioni era quando te lo hanno portato e cosa è stato necessario fare per cominciare a dargli la forma che vediamo?
LB- Qui mi viene da ridere e so che deluderò molte persone, ma la base di partenza di questa customizzazione è una Vespa 200 PX Arcobaleno del 1985. Era una vespa che arrivava da Genova e le sue condizioni erano davvero precarie; il suo proprietario mi disse che voleva qualcosa di unico, che avesse appunto la targa Genova visto che la Piaggio era storicamente nata in quella città. Mi disse inoltre che l’unico vincolo doveva essere la vernice ossia un bianco perlato, con una leggera grana di alluminio ed un leggero effetto metal flake. Allora decisi che avremmo salvato solo la scocca del PX e che l’avremmo trasformata in una Rally 200 dal carattere molto sportivo e tecnologicamente molto avanzata.
SC- Ad una prima occhiata, la Vespa sembra totalmente standard, ma cela una miriade di accorgimenti di impatto se guardata attentamente! Uno su tutti, i cofani riposizionati!! Quanto lavoro è richiesto per una modifica del genere?
LB- E’ proprio così. Decisi che il carattere sportivo fosse in realtà evidenziato principalmente dalla posizione dei due cofani posteriori, andandoli a montate leggermente inclinati verso l’avanti e con la curvatura a filo sella in modo da farla apparire molto più muscolosa e scattante. Il progetto è partito nel 2012 e per due anni circa si è concentrato solo sulla carrozzeria adottando diversi accorgimenti funzionali che non sono visibili, ma che la rendono unica in tutto. Ci sono vani di accesso al tunnel per manutenzioni varie, nonchè accessi per il controllo di eventuali cedimenti strutturali. Ma qui protrei perdermi per delle ore. Beh, come si vede, è stato saldato il nasello di una Vespa GL con logo rettangolare. La scooter è stato ultimato e consegnato al cliente nell’estate 2018, circa 6 ani di lavoro.
SC- La scelta del colore bianco con i particolari a contrasto neri, dona una linea estremamente classica e sportiva, tanto da far sembrare veloce lo scooter anche sul cavalletto! Era l’idea iniziale per questa Vespa 200 Pure Racer?
LB- Il mio cliente che amo chiamare il mio mecenate, voleva che la vespa avesse quel colore perchè gli ricordava il suo vecchio bolide degli anni 80, ossia la sua Vespa Primavera con la quale aveva messo a ferro e fuoco il paese dove abitava…Gli consiglia quindi di farla sembrare abbastanza classica a livello cromatico, di utilizzare colori basici, ma di conferirle una forte indole sportiva grazie appunto al design e a qualche elemento meccanico a vista. Pertanto l’idea iniziale era sì di far sembrare lo scooter già scattante anche se sul suo cavalletto, ma nel contempo non troppo appariscente.
SC- Quali altri dettagli e soluzioni tecniche a livello di telaio e ciclistica sono stati aggiunti su questa Vespa 200 Pure Racer?
LB- La scocca è stata integralmente rinforzata con tondini di acciaio nei punti critici e nei punti importanti per la sicurezza. Il baricentro è stato abbassato di 7 centimetri, e zavorrato il tunnel in modo tale da dare una sensazione di stabilità in più sul misto, come se in mezzo alle gambe ci fosse appunto il motore. La sella con serbatoio integrato conferisce una sensibilità notevole al retrotreno. L’impianto frenante totalmente idraulico è pazzesco ma nel contempo non troppo deciso. Per gli ammortizzatori, dopo svariate prove si è deciso di mettere un ammortizzatore ad aria senza molla al posteriore e un classico ammortizzatore a gas all’anteriore. I cerchi rigorasamente in lega e tubeless. Molta attenzione è stata poi data alla stabilità del mezzo su strada, cercando di compensare il più possibile le masse a sbalzo.
SC- Per quello che riguarda la parte tecnologica, illuminazione ed impianto elettrico cosa hai deciso di montare?
LB- Anche qui il lavoro è stato molto complesso. L’impianto è stato realizzato ad hoc da me tutto con connessioni IP65 di facile manuntenzione. Questa Vespa 200 Pure Racer ha tutto il settore illumizione a led ed adotta all’anteriore un faro dall’efficenza molto elevata con in più lo giroscopio per l’illuminzione degli angoli cechi in curva. Una batteria al litio per stabilizzare tutto l’impianto e per poter gestire contachilometri digitale, fari etc a motore spento. E’ stata montata un ventola elettrica per l’estrazione dell’aria calda dentro al manubrio, in quanto il faro led raggiunge temperature molto elevate e che potrebbero danneggiare non solo il faro ma anche il tachimetro digitale. Anche qui sono stati fatti test e finti montaggi a banco per simulare appunto l’utilizzo in strada. Sulla mia pagina IG ci sono i video con le prove ed i rilievi termici. Gli avvisatori acustici sono delle trombe bitonali, forse un po’ tamarre, ma a volte è bello sorprendere chi ti sta davanti in traiettoria. Sensore stop anche all’anteriore, contatto sul cavalletto laterale, antifuto e localizzatore GPS completano la parte elettrica.
SC- Parlaci del cuore pulsante! Come è stato preparato il motore della Vespa 200 Pure Racer? Quali componenti sono stati impiegati? e che prestazioni offre questa Vespa?
LB- Il motore, come hai giustamente detto tu, per volere del cliente, non posso troppo scendere nei particolari. Posso dire però che alcuni componenti sono stati realizzati specificatamente su commessa e disegno, come l’albero motore, la campana frizione ed il cestello parastrappi della primaria. Il gruppo termico è in alluminio e non ha una cilindrata esagerata. E’ stata addottata l’aspirazione lamellare al carter con una fasatura di aspirazione e scarico non troppo estrema, pertanto il risultato in strada è di una erogazione molto gradevole che crea un ottimo felling con il pilota; il carburatore è un classico Dellorto diametro 30 ma è in cantiere un upgrade al 34 VHSB LD valvola piatta. Qui si è voluto canalizzare l’aspirazione dell’aria fresca del carburatore, come nel sistema standard, questo tenere il sound più pacato. Per evitare svuotamenti improvvisi di miscela, è stata adottata una pompa benzina a depressione ad alta portata. Il cambio è un ottimo compromesso per poter gestire tutta la coppia con qualsiasi marcia, senza buchi di cambiata. Lo scarico infine, completamente artigianale è stato studiato ad hoc su questo motore, creando un collettore molto sofisticato, vero cuore di tutto il rendimento di questo motore, nonchè la vera peculiarità motoristica di questo scooter. Nel complesso il comportamento su strada è molto gestibile, la velocità di punta non è elevatissima, ma l’affidabilità che ne risulta è molto molto buona.
SC- Il risultato finale è incredibile! Il progetto è concluso o, come al solito, non esiste l’ultima modifica?
LB- Io vorrei tanto che il mio “mecenate” continuasse davvero a godersela così com’è, ma ho la sensazione che almeno una volta all’anno qualche modifica la continueremo a fare.
SC- Grazie Loris del tempo che ci hai concesso! Vuoi salutare o ringraziare qualcuno in particolare? Dove ti possono trovare per eventuali richieste o progetti?
LB- Beh sicuramente voglio ringraziare e salutare te Gegio e SCOOTERISMO.IT per questa bella e stimolante collaborazione; poi sicuramente ringrazio e saluto il mio cliente M.M. proprietario dello scooter in questione e tutti quei clienti che continuano a stimare il mio lavoro e che mi danno ogni giorno la possibilità di mettere mano su uno dei pezzi di storia più importanti della nostra nazione. Infine saluto lo staff dei miei fedeli fornitori in primis la Carrozzeria Antiquaria e la Duepercento scootershop. Contattatemi pure in DM su Instagram, sarò lieto di interagire con Voi.
Scheda Tecnica:
Kit cilindro: N.D.
Albero Motore: Artigianale corsa 60
Carter motore: Orginali piaggio Vespa PX 200 arcobaleno
Marmitta: FM Racing di Fabio Molle
Carburatore + collettore: Dellorto 30 PHBH BS + Collettore lamellare MRP
Frizione: Campana artigianale + Pignone e dischi frizione Crimaz
Ammortizzatori: Fournales (post.) e Bitubo (ant.)
Kit freno a disco: Grimeca/SIP/Crimaz
Cerchi: SIP Tubeless
Pneumatici: Heidenau 3.50-10
Sella: PLC Corse 036ZUERA Strada con serbatoio maggiorato
Altri dettagli e particolari: Faro anteriore full led JW Speaker, localizzatore GPS, Antifurto anti sollevamento.
Beve molto!
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Da quasi 20 anni "on the Road" tra Vespe & Lambrette. Una passione Infinita fatta di Km, mani sporche di grasso e goliardia; il tutto a ritmo di Northern Soul, Ska, Britpop & Punk! Anonima Scooterists & Green Onions SC
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