Dancefloor Shakers! #1
Ovvero il Selecter del Mese…
Diamo il via alle Danze con la Rubrica dedicata ai Dancefloor Shakers! Ovvero i Migliori Djs che ci fanno scatenare e perdere la dignità nelle migliori/peggiori (dipende dai punti di vista…) serate scooteristiche della Penisola!!
Per il primo appuntamento ho scelto il sommo Federico Chellini aka Gighe, direttamente da uno dei Capoluoghi Scooteristici Italiani, SIENA! Un pò perchè è stato, insieme a pochi altri, uno dei primi personaggi che mi ha inserito nella cosidetta “Scena” ai tempi di quando eravamo Punk & Skin! Un pò perchè, come selezioni e varietà è probabilmente il Dj più versatile d’Italia. Nei suoi Set si respira un Aria bella Radicale di Sonorità Skinhead Reggae e Ska, Permeate da Selezioni R&B, Northern Soul che mantengono sempre al Top la Temperatura in Pista! Incursioni fatte con Sapienza nel Beat, nel Garage, nel Punk e chi più ne ha più ne metta ne Denotano grande Passione e Dedizione al Vinile! Lasciamolo Parlare ora….
Gegio: Ciao Gighe, fà strano proporti questa intervista su Scooterismo.it, devo fare il professionale quando invece ci piace fare dei bei Casini alle Serate! Ci puoi intanto dire qualcosa di te? Da dove viene questa passione per il vinile e le sue Sottoculture (chissà poi perchè “sotto – culture”)?
Gighe: Lo sai che io ho un’anima professionale nemmeno poi tanto nascosta, anche se non sembra vista la mia completa fedeltà alla „cultura del trojajo“. Quindi ci sguazzo nel raccontare me e il mio mondo e te ne sono grato. La sottocultura come la chiami te, ovvero l’unico modo per definire un mondo dove sentirsi qualcuno, dove il fissato, il collezionista, il caso umano per l’opinione pubblica…diventa un fattore, in un mondo attuale dove conta ben altro. La passione nasce nel 1987, quando mio fratello più grande mi passò le 6 cassette che svoltarono la mia vita e che tutt’ora custodisco come cimeli (Fuzztones, Clash, Ramones, Sex Pistols, Stiff little Fingers, Miracle Workers). Dalla cassetta alla corsa by bus a Firenze per cercare i dischi al vecchio Contempo, a scappare di casa per vedere i Ramones alla Flog, a frequentare i c.s.a. fiorentini e non, il passo è stato breve. Insomma, il punk mi ha inserito nel sottobosco dei „diversi“…quando vedere un punk, un mod, uno skin ti riempiva il cuore, al cospetto del mondo normale e non era una scusa per nutrire scetticismo sulla provenienza altrui, sul suo background, sulla sincerità della sua passione (cosa che purtroppo avverto ora tra la gente).
Ge: Come si è Evoluto il tuo Gusto in Fatto di Musica? Ricordo che più di 10 anni fà i tuoi dj Set erano incentrati più sulle Sonorità Jamaicane e sul Punk e Derivati…. Ultimamente cosa stai Comprando?
Gi: Bah…diciamo che lo ska e il rocksteady sono stati il mio secondo amore, quando girando con le band punk-hc e ska che ho avuto, ho potuto conoscere un mondo, che, senza i mezzi di comunicazione odierna, era duro conoscere finchè non toccavi con mano. Quindi in realtà i miei set erano lo specchio della mia evoluzione…è vero anche che la passione per il soul e il garage in consolle era presente già dai primissimi anni 2000. A fine anni ‚90 i set di David Rudeness (a cui devo tanto in termini di conoscienza) nel grossetano mi avevano fatto scoprire forse la sottocultura più „sotto“ che ho mai frequentato…quella northern soul. Ora come ora, sto massacrandomi coi 7“ (meno compere, ma più mirate e ahimè costose), non disdegnando la cultura dell’Lp, forse troppo sottovalutata da chi ha cominciato tardi ad appassionarsi e deve già mostrarsi dietro i piatti. Per i generi compro tutto quello che ha senso per me, dal rock’n’roll alla new wave, dal garage al dub, dal latin al powepop per capirsi. Ovvio che le mie preferenze in consolle rimangono r’n’b, reggae69, northern soul e freakbeat.
Ge: Sei un Veterano ai Piatti, a livello italiano chi ti ha colpito tra le nuove leve?
Gi: Domanda scomoda, diciamo che ho tanti amici, tra le vecchie e nuove leve…Considero tutti e mi piace condividere anche con gli ultimi arrivati, senza puzza sotto il naso, ma come dicevo prima, fare il dj non è un obbligo, è qualcosa che si diventa negli anni per logica evoluzione non per necessità di considerazione…I dischi per me li gira chi li ha, su questo campo sono un po‘ razzista (ahahahah). Comunque, senza nominare i vecchi capisaldi della consolle…dico Alex Rural soul della Val di Susa, Matteo Panetta di Genova, Moffa di Nogara, Matteo Manini di Fiorenzuola d’Arda (magari qualcuno per età più avanti, ma da pochi anni dietro ai piatti ufficialmente).
Ge: Cambiando Pagina, da quando Frequenti i Raduni Scooter?
Gi: Domanda ovvia, ma risposta non convenzionale. Il primo raduno è stato il secondo rally dell’Elba del 2001…esperienza strana anche perchè la passione per lo scooter era più vicina alla mia ex-ragazza che a me in quel periodo. Quindi un mondo che mi colpì molto, ma mi sconvolse anche per la moltitudine di provenienze stilistiche, culturali e non solo, che convivevano in un folle equilibrio. Direi che dal 2006 in poi, superato lo shock di chi, come me, veniva da un mondo molto più politicizzato e settario, è cominciata la vera frequentazione,fino alla compera del mezzo che mi ha permesso di sentirmi vera parte integrante.
Ge: Riguardo la Scena Scooteristica, dove è e dove sta andando? Come potrebbe essere migliorata?
Gi: Non l’ho detto prima per tenere la risposta a questa domanda. Non c’è scooterismo senza aver passione di mettere il culo per 10-12 ore su un mezzo instabile sotto il diluvio universale, come non c’è scooterismo senza sapere cosa sta dietro l’aspetto culturale, musicale e stilistico. Tra 20 persone che entrano in questo mondo ora, 3 rispettano questi punti fermi…la risposta è tutta qua. Delle seghe mentali tra S.I.R., non S.I.R., scooter club intoccabili o meno, me ne frego…penso al divertimento, nel pieno rispetto di chi si sbatte per rendere tutto migliore. Per fare un esempio, mi sono divertito più ad un raduno come quello del del Gruppo 70 (neonato) quest’anno o ad una scampagnata in mezzo a 50 scooter dai Thunderballs in Abruzzo, che a tanti raduni molto più sponsorizzati. Certo è che manca un qualcosa di accomunante, non mi vergogno a dire che lo Scooter Rally dell‘Elba dei primi 9-10 anni è stato impareggiabile…più che altro a livello comunicativo rispetto al resto d‘Europa.
Ge: Che Scooter hai? L’hai tamarrato in qualche modo?
Gi: Punto debole del mio modo di vivere lo scooterismo. Non sono uno smanettone dei mezzi, ho un px 125 del 2000 (quelli col freno a disco di serie per capirsi) che ho ritoccato dal punto di vista estetico con qualche accessorio cromato, una sella fatta a mano con i colori giamaicani, ammortizzatori regolabili sprint, marmitta sito-plus. E‘ in fase di scelta, la compera di gruppo termico polini 177cc, o rimanere sui 150 cc, ma in ogni caso, allo scopo di non risultare più un peso per il gruppo nelle lunghe galoppate su e giù per l’Italia. Diciamo che cmq nella vita ho scelto di mantenermi lo scooter per viaggiare e spendere i miei risparmi nel vinile…una scelta andava pur fatta.
Ge: E qual’è lo Scooter dei tuoi sogni che Vorresti in Garage?
Gi: Vespa 200 rally, senza dubbio.
Ge: Dacci la tua TOP10 Assoluta per il Dj Set Perfetto dalla tua Vinyls Box!!
Gi: Di ogni genere ovviamente? E parlo di top, non per forza una tra le -unknown rarities- che fanno figo, ma non fanno ballare…☺ In ordine casuale:
- Peppermint harris – wait until it happens to tou
- Joe Tex – Under your powerful love
- Jerry Naylor – City Lights
- Barbara dane – I’m on my way
- Undertones – Jimmy Jimmy
- The What four – i’m gonna destroy that boy
- Dragons – Heart transplantation
- Melodies – Vacation
- The Race Fans – Bookie man
- Rebel Rousers – As i look
Grazie per l’intervista, un onore per me…e complimenti per l’iniziativa intrapresa, sarò un follower accanito!
Grazie e Keep the Torch Burning!!!
Special credit to Fotosintesi Lab Project – www.fslab.it per la Foto!
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