targhe storiche

Targhe storiche e regolamenti più blandi? Sogno o son desto?

Targhe storiche e regolamenti più blandi? Sogno o son desto?

Qualcosa si muove nel burocratico regno dei veicoli d’epoca? Si potrà finalmente ottenere una copia legale delle targhe storiche dei nostri amati scooter (o moto o auto)? Si potrà finalmente circolare senza limiti, o quasi, anche in regioni più soggette ai blocchi del traffico come Lombardia e Piemonte?

Queste notizie sono qualcosa in più di semplici indiscrezioni, come riportato con successo da Ruoteclassiche, circa un paio di mesi fa, su questo articolo: Targhe storiche: la svolta

e qui, sul sito A.S.I., riguardo alla libera circolazione dei veicoli di interesse storico in Piemonte: A.S.I. – Automotoclub Storico Italiano (asifed.it)

Che sia arrivato realmente il momento della svolta, seppure con immenso ritardo, viste le migliaia di Vespa e Lambretta ormai in giro per le strade Inglesi e Tedesche (e non solo…), per colpe prettamente burocratiche?

Negli ultimi 30 anni, con metodologie prettamente Italiane legate alla suddivisione in Comuni, Province e Regioni, abbiamo dovuto desistere a restaurare, conservare e valorizzare decine di migliaia di veicoli, indipendentemente dalla presenza delle Targhe Storiche. L’assenteismo e la chiusura mentale di tutti i registri storici che, in mera teoria, avrebbero dovuto preservare il gigantesco e unico al Mondo patrimonio motoristico storico Italiano hanno fatto il resto.

Pensiamo un attimo all’indotto mancato. Appassionati (giovani e meno giovani), ricambisti, carrozzerie, preparatori, gommisti, agenzie di pratiche auto, specializzati nella cura e nel ripristino dei mezzi storici sono andati via via calando o sparendo, trovando un autentico muro di gomma o tempistiche da terzo mondo lungo l’impetuosa via del restauro. Chi ha resistito, ha dovuto confrontarsi con ogni sorta di sotterfugio pur di ottenere l’agognato sogno di dare un calcio alla pedalina ed allontanarsi all’orizzonte… La corsa insensata alla Targa Oro o al certificato di rilevanza storica, come unico lasciapassare per rivedere in strada la Lambretta del nonno o la Vespa in famiglia da sempre, ha prodotto più danni, e mancanza di stile, della grandine. Stuoli di Scooter verniciati tutti uguali o pitturati con la scopa con un unico obbiettivo di sopravvivenza. Un inutile pezzettino di carta o placchetta dorata che attesti il vostro amore per lo scooter! Ma tutto questo è davvero necessario?

Negli altri paesi Europei, dove i malati di Vespa e Lambretta sono tanti (UK & Germania, potete leggere come funziona il TUV QUI), sono sufficienti da poche ore a qualche settimana per ottenere un veicolo perfettamente in regola, sia esso completamente restaurato, elaborato o conservato. Con tanto di idonea copertura assicurativa, a fronte di una spesa complessiva perfettamente sostenibile (in Germania sotto le 200€ per targa e libretto).

targhe storiche
sempre così….

La vicenda delle Targhe Storiche, forse finalmente ottenibili legalmente e nel rispetto del veicolo, potrebbe finalmente cominciare a dare qualche spallata al piedistallo degli organismi che in teoria dovrebbero preservare i nostri amati ferri vecchi?

Probabilmente se tanti di loro cominciassero a vivere il proprio veicolo su strada, rimanendo a piedi da qualche parte sperduta nel nulla e passando le ore a rendere qualcosa di già spettacolare ancora più unico, tutto sarebbe più facile. Sono convinto che molti al comando, ed i loro diretti sottoposti come gli esaminatori, probabilmente sono anni che non usano i propri mezzi per andare a lavoro ogni giorno o per fare le vacanze. Si certo, in garage probabilmente avranno macchine da 40mila € e moto rare, ma molto distanti dal motivo per cui sono state progettate decine di anni fà, ovvero stupire i passanti al proprio passaggio, offrire piacere guidandole in mezzo alla campagna o agli stretti tornanti montani e/o andare a lavorare.

Io AMO visceralmente gli scooter d’epoca, soprattutto le Lambretta, in ogni loro forma. Rat pieni di buchi con motori esasperati, conservati con le cicatrici di mille battaglie, restaurati partendo da un telaio fradicio di ruggine, elaborati, aerografati, tagliati o chopperizzati. Non ti piace, bene non lo guardare, ma sono sicuro che al primo raduno il veicolo più sbirciato, commentato o ammirato sarà quello personalizzato come si deve!!

Se la rivoluzione deve passare dalle copie delle Targhe Storiche o dall’eliminazione delle restrizioni del traffico, ben vengano!

Speriamo solo che siano il primo passo verso un totale rinnovo degli organismi atti a preservare i veicoli d’epoca. Magari puntando sulle nuove leve, più in contatto e più attente ai desideri degli appassionati. Al momento siamo ben lungi dall’esserlo.

Nel 2020, è impensabile vedersi costretti dentro certi canoni, come le verniciature da museo, i motori originali ed i restauri perfettini con tutte le vitine al loro posto. Esiste un gigantesco mondo di tradizioni legate alle elaborazioni, a certi schemi colore e a certi accorgimenti che renderebbero di sicuro molto più spettacolare e piacente l’Universo dei mezzi d’epoca.

Come si dice: “Tutti diversi, tutti uguali!”

Semplificare il rilascio dei documenti per veicoli demoliti o radiati, rendere omologabile ogni tipo di modifica non andrebbe di certo a mettere in pericolo certe organizzazioni, più adatte a chi magari colleziona auto e moto veramente rare. Non devono scomparire le targhe oro o le rilevanze storiche, ma NON devono essere obbligatorie per ottenere i documenti. Sarebbe come andare a comprare una macchina e farsi imporre dal venditore la tessera del club del nuoto, il colore e la cilindrata.

Andrebbe unificato l’iter delle motorizzazioni a livello Italiano, imponendo una tariffa ed una procedura unica per il rilascio di documenti e targhe storiche.

Ho il mezzo demolito? Pago 500€ e me lo rimetto in strada come voglio, poi se voglio affiliarmi al Vespa/Lambretta Club, all’ASI, all’FMI o alla SIR lo faccio perchè questa o quella organizzazione rispecchia la mia filosofia ed il mio modo di intendere lo scooter (nel nostro caso).

Solo così si potrebbero evitare i camion ed i furgoni con targhe Estere pieni zeppi di Scooter e si riavvicinerebbero tante persone ordinarie, che potrebbero cimentarsi in un qualsiasi restauro giusto per il piacere di stare in officina (magari lontano dalla moglie… :-)). Allora si che si preserverebbe sul serio il patrimonio motoristico Italiano! Siamo in un epoca molto piatta a livello di design, dove tutte le macchine e le moto sembrano prodotte da un unica grande marca! Non esisteranno mai più oggetti di culto come la 500, la Vespa e la Lambretta. Quindi meglio tenerseli il più stretto possibile!!

Cosa ne pensate? Come al solito commentate, condividete e chissà mai che quest’articolo riesca a dare la sveglia da qualche parte!!

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    Da quasi 20 anni "on the Road" tra Vespe & Lambrette. Una passione Infinita fatta di Km, mani sporche di grasso e goliardia; il tutto a ritmo di Northern Soul, Ska, Britpop & Punk! Anonima Scooterists & Green Onions SC

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